Insegnare non è facile e nell’arco degli anni di esperienza sono emersi piano piano molti limiti nel lavoro che facevamo.
Buona parte di essi è legata alla mancanza di una programmazione seria e ad un struttura delle classi sempre uguali.
Insegnare il jiu jitsu non è semplicemente far fare un po’ di corsa, flessioni, addominali, uscite d’anca, una mezz’ora di tecnica e un po’ di sparring.
Ci sono molti aspetti da tenere in conto e il più importante è la programmazione delle tecniche da spiegare. In molti casi essa è assente, si spiegano una o più tecniche in base a quello che il maestro reputa sia buono studiare in quel momento. Alcuni cercano di fare la stessa tecnica tutta la settimana. Nella nostra concezione deve invece esserci uno schema di sequenze logiche da dividere in un intero mese e ogni mese deve avere possibilmente continuità con il precendete. Questo perché data la vastità del comparto tecnico del bjj è molto difficile che un neofita riesca a sviluppare visione di insieme in breve tempo se non gli viene passata una consecutivitá logica delle posizioni così come se stiamo leggendo un libro e saltiamo dal capitolo 1 al capitolo 6 poi torniamo indietro al capitolo 3 e così via…
Il programma tecnico va sviluppato in che modo?
Sicuramente tenendo conto degli obbiettivi che abbiamo precedentemente fissato per cintura e cercando di creare un escalation tecnica crescente in caso non si disponga di classi basic e advanced separate. Selezionare le tecniche in maniera corretta è molto importante se si tiene conto del conceto che vogliamo far arrivare, poiché in realtà non è la tecnica in sè a rendere uno studente più bravo, ma il concetto che essa sta dimostrando. Sicché non è importante se spieghiamo un ribaltamento a forbice o uno di spiderguard, o una knee slide piuttosto che uno smash pass…se il concetto è chiaro permeerá allo stesso modo la cintura bianca quanto la nera portandolo ad una maggiore compresione del jiu jitsu stesso.