31 Gennaio 2023 wp_1810790

Avere un programma è il fondamento per un insegnamento efficace, ma scegliere quali tecniche inserire classificandole “di base” rispetto ad altre non è così semplice…eppure la programmazione è una cosa fondamentale che usiamo costantemente in altri aspetti come ad esempio nello sport la preparazione atletica o nello studio di una qualsiasi materia di esame, etc…

Nella nostra visione il jiu jitsu non è uno schema di tecniche da imparare e ripetere a memoria come può succedere con discipline più schematiche come il karate o il kung fu, ma un sistema di movimenti efficaci correlati tra loro in un flusso continuo.

Spezzettare questo flusso è complicato, è come scegliere il punto di parteza di un cerchio.

E allora come si può scegliere una tecnica iniziale e quali possono essere quelle successive?

Per poter creare un programma efficace non è importante pensare a quale tecnica insegnare per prima, quanto definire gli obbiettivi da perseguire.

Le tecniche non sono elementi di una libreria, pensiamo al passaggio di guardia: sarebbe impensabile che ad ogni guardia da passare corrispondesse un passaggio diverso…ciò significherebbe che ad ogni nuova variante di una guardia debba essere inventato un nuovo tipo di passaggio e ancor più difficile ad ogni situazione di lotta dovremmo ricercare “il file” passaggio di guardia corrispondente nella nostra memoria.

Questo modo di pensare è l’esatto opposto di quanto detto precedentemente a riguardo dello sviluppo della competenza, dove si impara a padroneggiare una tecnica e a vederne l’applicazione nelle varie situazioni di lotta in modo da riportare la lotta sul binario da noi scelto, arrivando in questo modo a sviluppare l’efficacia di tale posizione.

Lo stesso vale per la guardia e le proiezioni, il nostro scopo non sarà quello di eseguire una tecnica differente in base a come si muoverà il nostro avversario.

Quindi ciò che vogliamo fare è semplicemente utilizzare le tecniche come strumento per dimostrare i concetti fondanti per la costruzione di un “sistema lotta” che sarà strettamente personale, poiché il compito dei nostri studenti sarà sperimentare le tecniche che noi mostriamo e selezionare nel tempo quelle più adatte a loro.

Quali sono quindi i concetti che dobbiamo passare?

Non c’è un ordine esatto poiché sono legati tra loro, tuttavia possono essere così schematizzati:

CONSEQUENZIALITA’: Una cintura bianca/blu deve costruire una visione globale della lotta basata sulla progressione e sul  flusso continuno dei movimenti. 

POIETTA -> PASSA LA GUARDIA -> MONTA/SCHIENA ->SOTTOMETTI

CONTROLLO: il controllo è ciò che differenzia la lotta al suolo del jiu jitsu rispetto a altri sport che hanno questa componente. L’obbiettivo è quello di dare la priorità al controllo esercitato nella guardia e nelle posizioni di dominio portando a intendere la sottomissione come conseguenza di esso.

CONNESSIONE: l’ultimo concetto fondamentale è la logica biunivoca governata dal principio per il quale ad azione corrisponde una reazione. L’obbiettivo è insegnare ad interpretare le reazioni dell’avversario e scegliere le tecniche adeguate e in un secondo step utilizzare questo principio per indurre l’avversario a effettuare reazioni che favoriscano le nostre posizioni preferite.